Radioestesia: una seduta con il pendolo
Aurelio Nicolazzo

Mi accingo ad una seduta di radioestesia: è una seduta di prova come tutte le precedenti per giungere, alla fine, ad ottenere una buona sicurezza nell’uso del pendolo. E’ certo che l’esercizio elimina piccoli errori di applicazione e acuisce la capacità di interpretare i movimenti del pendolo stesso.

La cosa principale nella radioestesia è avere una buona concentrazione durante il lavoro. Siccome oggi mi sento in perfetta condizione di salute, posso dedicarmi alla seduta. E’ necessario infatti che nella giornata non ci siano stati mal di testa e non si deve essere stressati o affaticati. Sconsigliata anche l’ora tarda, meglio a metà pomeriggio.

Procedo quindi sedendomi a terra su di un tappetino, con il busto eretto e le gambe incrociate (va bene anche una gamba piegata davanti e l’altra indietro, per molti è più semplice). Chiudo gli occhi e procedo con la respirazione per alcuni minuti (bastano anche 5 minuti). Ciò ha il merito di produrre il vuoto mentale e mi pone nella condizione ideale psichica per affrontare una seduta dove l’elemento paranormale è fondamentale. Finita la respirazione, mi porto al tavolo di lavoro. Esso ha una superficie scura (altrimenti avrei dovuto porre su di esso un panno nero. Questo colore assorbe la luce e non la respinge). Una calamita orientata verso nord mi garantisce a livello psicologico che le energie negative presenti nella sala siano assorbite e neutralizzate. Mi siedo allora al tavolo con il volto che guarda ad est. Prendo quindi quattro carte da gioco francesi rosse: regina di cuori, regina di quadri, re di cuori e re di quadri. Quindi prendo un’altra regina di cuori da un altro mazzo, che costituirà il mio ‘testimone’, ovvero la carta scoperta di riferimento. Procedo mischiando le quattro carte coperte, senza guardare la mia azione ed in modo che la mente non possa avere riferimenti su dove sia la regina di cuori. Dispongo quindi le quattro carte coperte una di fianco all’altra, un po’ più in alto rispetto al testimone che è davanti a me, un po’ sulla sinistra. Prendo quindi il pendolo dal suo sacchetto e, avendolo preso per la cima della cordicella, lo ‘smagnetizzo’ facendogli toccare il pavimento con la punta. Prendo allora la prima carta coperta e la pongo davanti a me, a destra del testimone. Pongo il pendolo sulla carta coperta tenendo la cima della cordicella fra pollice e indice. Il gomito è appoggiato alla superficie del tavolo. Attendo che il pendolo, che è fermo, cominci a girare. A tal fine devo concentrarmi sul testimone e chiedere mentalmente se la carta coperta è la regina di cuori. Bisogna anche che io non abbia una mia risposta preconcetta o che cerchi di influenzare l’oscillazione del pendolo con le mie convinzioni. Devo astrarmi e attendere la ‘sua’ risposta. Quando una risposta arriva ed il pendolo gira in senso orario per il sì, o in senso antiorario per il no, termino e smagnetizzo di nuovo il pendolo e passo ad una nuova carta.  Capita a volte che esso oscilli in maniera anomala e allora bisogna imparare a capire cosa vuol dire quella data oscillazione.

Finita la serie di quattro carte, scopro la carta che dovrebbe corrispondere alla regina di cuori e la giro di fianco al testimone. Per ogni seduta faccio tre tentativi  in ognuno dei quali applico il pendolo sulle singole quattro carte, e questa volta ho un risultato interessante. Su tre prove due sono i successi e uno l’errore. I successi li ho avuti nella prova uno e tre.

Bisogna quindi imparare a convivere con i risultati negativi, con gli errori che a volte possono essere scoraggianti. Però l’esercizio aiuta a eliminare questi errori il più possibile. E capita anche ai migliori radioestesisti di confrontarsi con un fallimento. Quando avremo imparato a individuare il sentiero dei successi che passa fra i monti dei fallimenti, si avrà acquisita una certa sicurezza.

 Personalmente utilizzo un pendolino di piccole dimensioni con cordicella metallica che pesa meno e percepisce le minime spinte ad oscillare. C’è chi invece preferisce un pendolo più pesante perché gli da più stabilità. Vi sono pendoli di varie forme e dimensioni; vi sono quelli in legno, quelli in cristallo o in metallo. Alcuni hanno l’alloggiamento interno per il testimone: un campione della sostanza da cercare o altro che aiuti nella ricerca.

 I campi di applicazione del pendolo in radioestesia sono molteplici. Quello che mi affascina di più è la ricerca di persone scomparse su una mappa o per avere la risposta se la persona scomparsa è in vita o meno. In questi casi si utilizza come testimone una foto della persona scomparsa, o un suo capo di abbigliamento. E’ molto utilizzato per cercare l’acqua in un terreno e trova applicazione anche in medicina lì dove aiuta il medico a diagnosticare una malattia e a trovare il rimedio adatto. Anche in campo finanziario si possono precedere le quotazioni di borsa. Un’opera d’arte può essere vera o falsa o appartenere ad un autore piuttosto che ad un altro: il pendolo aiuta. Anche in campo psicologico può avere utile impiego.

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