Un
caso di contatto con gli extraterrestri a Roma.
Per
ragioni di discrezione non riveleremo il nome del personaggio che afferma di
essere in contatto con gli extraterrestri. Si tratta di persona attendibile che
dice la verità su quanto gli accade. Lasciamo comunque alla discrezione di
ognuno se credere o meno a questo e ad altri casi di contatto. Il CSF accetta
anche lo scetticismo purché esso non sia chiuso alla ricerca e a possibili
verità inaspettate. Riteniamo infine il caso degno di pubblicazione proprio per
l'interesse che a noi ha suscitato.
Tutto
cominciò l’8 maggio 2002 allorché Aquila, così lo chiameremo, sentì di dover
tentare un contatto telepatico con gli extraterrestri. La cosa non nacque così
all’improvviso. Aquila riusciva a ottenere dei collegamenti telepatici con altre
persone e su consiglio di un amico ufologo (Aurelio Nicolazzo) decise
di tentare lo stesso contatto, ma con i probabili esseri extraterrestri. Il
tentativo nel corso delle prime ore della mattinata portò a un successo. Una
voce gli disse:“Ho l’astronave”. Da questa prima frase si passò a vari contatti
nel corso dei giorni seguenti che portarono a chiarire il quadro su chi siano
questi alieni, da dove vengano e con quali scopi.
L’astronave
pilotata dal comandante Obison, un uomo, è affollata di donne tra cui spiccano
il comandante Orton e Messimol detta Messi. Il nome di Orton non esprime la
stessa persona del caso Adamski e ad Aquila fu detto che non lo conoscevano
l’altro Orton. Questo Orton è invece una donna. E, dato per vero l'identico
nome del caso Adamski, il nome non indicherebbe il sesso della persona aliena
ma uno stato spirituale. Aquila parlò con tutti e tre questi personaggi dell’astronave
aliena e le voci erano diverse. Obison ha una voce metallica, Orton una voce
come strillata in lontananza e Messimol giovanile e chiara.
Presto
Aquila riuscì a visualizzare i volti di Orton, una magnifica brunetta dagli
occhi all’egiziana e di Messimol, bionda.
Rimaneva da
chiarire da dove venissero e ciò fu fatto. Orton disse che provenivano dal pianeta
di Nopsuel ed in seguito confermò che tale pianeta si trova nei pressi della
stella Lalande 21185, che dista da noi circa 8,2 anni luce, la stessa distanza
di cui avevano parlato prima di dire il nome della stella “Otto, fai otto”.
In realtà ci fu qualche dubbio perché le risposte erano un po'
sul vago e Aquila non era sicuro di queste risposte perché, disse al
Nicolazzo, essendo ancora al principio dell'attività telepatica, la voce
fu molto distante in quel caso ed egli temeva di aver condizionato lui stesso
la comprensione dei nomi.
Aquila
è un esperto di metafonia ovvero di transcomunicazione strumentale microfonica,
cioè la registrazione su nastro di voci provenienti da entità diverse. Per la
maggior parte registrò voci di persone defunte, dal 1999 al 2001. Anche qui su
consiglio dell’amico ufologo decise di provare a registrare le voci degli
extraterrestri di Nopsuel su nastro. Usò uno stereo compatto portatile con
microfono a filo e registrò per alcuni minuti il silenzio di una stanza della
sua casa. Quindi riascoltò il tutto su un altro impianto stereo degli anni
’80 con amplificatore e si rese conto di aver registrato la voce probabile di
Orton che diceva “Nopsuel” e la voce probabile di Obison che diceva
“Obison, computer”.
Il
contatto proseguì fino al giugno del 2002, quindi alcune vicende nella vita di
Aquila gli impedirono di continuare, ma non si arrese e riprese nel marzo 2003,
quando la sua situazione personale era finalmente migliorata.
Il
contatto telepatico continua e i Nopsueliani danno un contributo importante
al sostegno psicologico di Aquila che a tutt’oggi non ha ancora uno stipendio
da lavoro.
Sempre
su consiglio dell’amico ufologo, Aquila chiese a Orton notizie su Semjase e
Orton gli rispose:“L’ho incontrata, l’ho incontrata Semjase”,
confermando che le condizioni di salute della pleiadiana non sono buone.
Un
altro messaggio importante che Orton diede ad Aquila fu l’indicazione di un
atterraggio che fu fatto da loro nel 1932 presso una base dell’aeronautica
militare a Roma. Lì lasciarono anche delle tracce al suolo.
Aquila
riuscì anche a visualizzare uno dei dischi dell’aviazione aliena ed era
appunto discoidale senza cupola e grigio argenteo con una struttura sottostante
la cui parte inferiore era ricoperta da una griglia metallica. Aquila vide
l’astronave decollare e la vide come assistendo ad un filmato il cui montaggio
preveda diverse scene montate in sequenza.
C’è
da chiarire quindi il messaggio che gli abitanti di Nopsuel in viaggio nello
spazio danno alla Terra circa la loro presenza. Quello che chiarirono fin dal
primo momento è che dal momento che si spostano sulla Terra, essi sono stati
considerati nemici e gli è stata dichiarata guerra. Nopsuel è quindi in guerra
con la Terra, ma non con i Terrestri, bensì con coloro che hanno il potere di
fare questa guerra contro di loro. Naturalmente il loro modo di condurre questa
guerra è di ribadire la loro presenza e le loro idee e non altro. I nopsueliani si dichiarano quindi arrabbiati
per come vanno le cose sulla Terra, dove nulla è in ordine come dovrebbe. Si
dichiarano comunque un popolo deciso nei suoi scopi ma pacifico in quanto a
stile di vita ed intenzioni. Ciò che importa è un mondo dove si viva in amore
ed in armonia tutti insieme e dove si ha un rispetto per la natura e tutto ciò
che è vita.
Come annunciato dai suoi amici nopsueliani, Aquila ha potuto finalmente vedere l’aviazione aliena su Roma il marzo 2003 in vari avvistamenti.
Foto
b/n dal filmato girato da Aquila. La luce a destra è arancione, quella a sinistra è bianca. Le altre luci sono della città. |
Bisogna
comunque dire che l’evoluzione storica dell’esperienza contattista di Aquila
lo vede protagonista di numerosi avvistamenti, alcuni davvero eclatanti, che
hanno preparato la strada al contatto telepatico e quindi di avvistamento.
Allo stato attuale del contatto, Aquila non ritiene di dover parlare di suoi eventuali incontri con i nopsueliani, né se ciò è avvenuto, né se ciò dovrà avvenire. Una cosa però ce l’ha detta. In esclusiva per il Centro studi di frontiera egli ci darà i messaggi dei nopsueliani che rimarranno nel nostro archivio. Nel marzo 2007 Aquila, con l'ausilio dell'ufologo Aurelio Nicolazzo, presenta una serie di domande agli alieni le cui risposte vanno a confluire in quello che il Nicolazzo ha denominato "Cassiopea Project". Dal caso Adamski, al caso Meier, allo stesso Aquila. Anche altri argomenti sono in via di disvelamento e spiegazione, quali le piramidi e Atlantide.
Note per
l'anno 2008.
Il "Cassiopea Project"
è stato portato a termine con successo con un testo esplicativo di tutte
le domande poste da Aquila agli alieni, con le risposte ricevute per via telepatica.
Inoltre è stata chiarita la situazione circa la posizione del pianeta
Nopsuel che si trova presso la stella Lalande. La segnalazione del pianeta presso
la costellazione del Toro, dentro una galassia molto nota, rappresenta una delle
tappe importanti per le visite e le basi dei nopsueliani, ma non la sede del
pianeta di origine. Aquila ha visto vari dischi volanti e ha potuto produrre,
insieme al Nicolazzo, delle foto nitide delle loro Astronavi su Roma che sono
state divulgate gratuitamente nel sito dell'ufologo romano. Ma ve ne sono altre
straordinarie, compreso un filmato del giugno 2007. Il contatto continua quindi
sicuramente vi saranno altre foto nuove di dischi volanti e si spera in qualche
filmato. Il caso Aquila è importante per i riscontri che sono stati ottenuti,
perché vi è una spiegazione alla presenza ufo e per le fotografie
realizzate. Naturalmente non siamo ancora al livello del materiale attinente
al caso Meier, ma, come disse Orton a Aquila, "Tu hai il diritto di Meier"
di vivere incontri straordinari e di produrre materiale di alta qualità.
Nel corso di questi 6 anni sono scomparse dall'abitazione di Aquila alcune audiocassette
con le registrazioni delle voci dei nopsueliani, ma Aquila ne ha prontamente
prodotte altrettante, non inficiando il risultato finale. E' stato inoltre prodotto
il testo che racconta l'esperienza di Aquila in forma romanzata con la presenza
di un personaggio immaginario che è il Nicolazzo accanto ad Aquila, contenente
immagini e disegni degli incontri e delle visualizzazioni. Il titolo dell'opera
è "Comunicazioni con Orton".
La straordinaria importanza di questo caso non esclude la concomitanza con altri casi importanti in cui extraterrestri, magari appartenenti ad altre razze, possano essere venuti a contatto con altre persone che hanno prodotto altro materiale interessante.