AQUILA E I GRIGI

Nelle sedute di meditazione di Aquila c'è posto per contatti con le entità appartenenti a contesti di origine diversa. Così riceve voci di defunti, apparizioni angeliche che gli comunicano risposte ai suoi dubbi, a misteri veri e propri, a volte profondi. Tutto questo si realizza con immagini che prendono forma nella lavagna nera che si crea quando sta con gli occhi chiusi. All'inizio percepisce luce senza forma che appartiene alle sfere spirituali elevate e che presto si trasforma in immagini esplicative del reale.

Naturalmente in questo modo ha potuto osservare la bellezza extraspaziale di Orton, una bella brunetta coi capelli a caschetto e occhi tipo "egiziani". Ha visto il volto di Obison, dalla fronte spaziosa e dalla barba e baffi biondi, Obison il cui sguardo è serio e rassicurante e si capisce che appartiene ad un contesto sociale diverso da quello terrestre, è un'altra cultura. Anche la bionda Messimol e una bellissima aliena dai capelli mossi e lunghi scuri hanno colpito Aquila. Tutti appartenenti allo stesso equipaggio proveniente dal pianeta Nopsuel.

Ma ciò di cui bisogna parlare qui è del fatto che Aquila ha visto, percepito e contattato gli extraterrestri di tipo "grigio", dalle grandi teste a punta nel mento, in cui sono incastonati grandi occhi scuri a mandorla. La prima volta Aquila ha solo visto la presenza di uno di essi che chiaramente gli stava comunicando la sua presenza, il suo contatto con lui, via telepatica. Fu il primo approccio che mise un po' in crisi il contattista per il fatto che non ne aveva sentito parlare bene di questa razza di automi biologici.
La seconda volta la visualizzazione fu maggiormente preoccupante. Egli vide un grigio, poi un altro ed un altro ancora, tutti insieme e disposti in circolo intorno ad un lettino. Sembrava una scena operatoria, niente di auspicabile. Aquila si sforzò per vedere chi ci fosse su quel lettino, voleva capirne di più. E rimase sorpreso nel vedere che nel lettino c'era un altro grigio con la testa leggermente sollevata, come se lo stesse guardando, ma tutti loro guardavano Aquila e si mostravano così a lui. Qui viene il dubbio se una tale scena non sia invece il ricordo di qualche rapimento subito dal contattista-veggente romano. Egli tende ad escludere questa possibilità ed avvalora invece la concretezza di un reale contatto cosmico, ed "essi" si rivolgerebbero a lui per il fatto che è una persona semplice e per nulla ai vertici della società in cui vive.
La terza ed ultima volta in cui ha visto i grigi è stata alla fine del mese di giugno 2004. Un grigio lo fissava e gli trasmetteva delle immagini riguardanti il pianeta Terra. Così vide una serie di animali, dalla leonessa che si abbevera agli elefanti, dalla mantide religiosa ai cani. Il messaggio trasmesso diceva che tutti questi esseri viventi sono di grande importanza per il Pianeta e noi non dobbiamo sottovalutarne il ruolo. Gli animali hanno una sensibilità propria e soffrono la presenza aggressiva e omicida dell'uomo. E' vero che essi hanno delle regole a volte spietate per garantirsi la sopravvivenza, ma l'uomo deve trovare e recuperare un buon rapporto con essi, ne va del destino dell'Universo intero. Aquila stesso, il giorno dopo, ricevette la visita della sorella che gli affidò il suo magnifico setter inglese per alcuni giorni. In questi giorni egli cercò di avere un buon rapporto con l'animale, dando peso ai tentativi di comunicazione del cane e facendogli capire di essere amici e che lo avrebbe protetto.

Aurelio Nicolazzo
Centro Studi di Frontiera, 2004