La
scrittura automatica
Aurelio Nicolazzo
Un fenomeno molto
interessante è quello della scrittura automatica. Lo scrivente si siede al
tavolo e tiene il braccio e la mano pronti per scrivere. Improvvisamente, colto
da frenesia improvvisa, scrive o disegna ciò che gli viene trasmesso da
un’entità, che può essere un disincarnato, a volte un extraterrestre, oppure
il suo stesso inconscio che, a seconda dei casi, può esprimere sé stesso e non
altro, oppure una rilevante attività conoscitiva parapsicologica.
La caratteristica
principale degli scritti è che hanno un tratto grafico diverso e spesso
alterato rispetto a quello dello scrivente. Normalmente in uno scritto si posso
identificare le caratteristiche psicologiche di una persona e, pare, anche
quelle fisiche. Le sue predisposizioni e capacità. E’ già questo è veicolo
di messaggi tramite la scrittura. Ciò che a noi interessa è il passaggio dallo
scrivere consapevole all’automatismo inconsapevole, la qual cosa, se a una
prima vista può apparire una cosa difficoltosa e rara, in realtà è abbastanza
semplice. La scrittura può infatti realizzarsi in un modo improvviso e
inaspettato, diciamo in un modo spontaneo, “ma anche per mezzo di un iniziale
atto intenzionale”.
“Vi sono vari gradi di
automatismo: da quello semplice, in cui il soggetto inizia o interrompe lo
scritto coscientemente, a suo piacimento, e in cui l’indipendenza dell’arto
è talmente poco marcata da non potersi distinguere da una sorta di ispirazione,
per passare al ‘braccio che si muove da solo’, per giungere – in una
gradualità sempre crescente – alla scrittura che avviene in completa
trance”.
Generalmente in attesa
che il braccio si muova a scrivere del testo si comincia a tracciare segni e
ghirigori vari e dopo un po’ dovrebbe giungere lo stimolo a scrivere del
testo. La via più semplice che garantisce comunque risultati parapsicologici
notevoli è quella di utilizzare la propria mente come un ricevitore e,
trovandosi in uno stato di coscienza modificato (che deve essere sempre presente
in questi casi), percepire telepaticamente ciò che il braccio andrà a scrivere
senza fermarsi e in maniera veloce, perché non sono i nostri pensieri che
scriviamo, ma ciò che percepiamo da altrove. Vi sono casi come quello del noto
medium romano Demofilo Fidani o di Gustavo Roll in cui le penne si mettevano a
scrivere da sole, oppure comparivano scritte in maniera autonoma.
Spesso accade che il
testo sia riconducibile ad una comunicazione parapsicologica solo per alcuni
tratti. Il resto del testo sarebbe preparatorio o conclusivo delle informazioni
vere e proprie a carico dello scrivente. Ma le entità, nel caso, posso amare
dilungarsi in discorsi senza informazioni vere e proprie.
Per distinguere fra una
scrittura automatica genuina e una espressione della psiche dello scrivente, vi
sono due caratteristiche che vanno analizzate. La prima è di forma: la mano
scrive ad una velocità per cui lo scrivente non può tenere dietro al
contenuto. La seconda è di sostanza: dagli scritti emergono conoscenze che lo
scrivente non può avere.
Vi è anche un
automatismo creativo in cui lo scrivente produce disegni automatici, pittura
automatica, automatismi musicali (spartiti ed esecuzione di brani).
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Milly
Canavero: La potenza dell’universo |
Dall’esperienza risulta
inoltre che uno stato psicotico non altera in alcun modo il fenomeno della
scrittura automatica. Se c’è ed è genuina, funziona bene lo stesso.
Per quanto riguarda la
localizzazione del fenomeno nell’ambito della mente umana, va detto che noi
possiamo considerare il cervello umano diviso in due parti concettuali e
fisiche: l’emisfero destro e quello sinistro. Quello destro presiede
all’intuizione, alla creatività e alla paranormalità. Quello sinistro al
linguaggio, alla logica e al significato e all’interpretazione. La scrittura
automatica può quindi venire da una sintesi delle due attività, o solamente
dall’attività dell’emisfero destro (il braccio si muove da solo). In tutti
i casi siamo in presenza, come già detto, di uno stato alterato di coscienza.
Bibliografia:
Enrico
Marabini, La scrittura automatica considerata nell’ambito della
parapsicologia, su Luce e Ombra Vol IV, ottobre-dicembre 2000.